Sinclair ZX Spectrum

Sinclair ZX Spectrum 16/48K
Sinclair ZX Spectrum (1982), nome in codice "ZX82", con i caratteristici tasti in lattice. Fu progettato per essere il computer a colori più economico in commercio.

Il Sinclair ZX Spectrum (nome in codice ZX82) è stato uno dei microcomputer più diffusi e apprezzati, perlomeno in Europa, negli anni '80. Prodotto dalla Sinclair Research Ltd di Sir Clive Sinclair a partire dal 1982, benchè seguisse la filosofia minimale dei suoi predecessori (ZX80 e ZX81), rappresentò un notevole passo in avanti rispetto ad essi, introducendo, oltre a maggiore potenza di calcolo, una nuova versione del BASIC e più memoria, la capacità di produrre suoni e immagini a colori (da qui l'origine del nome Spectrum).

La popolarità dello Spectrum è testimoniata dalla grande quantità di software e hardware sviluppati per esso e di cloni realizzati, dai tempi del suo lancio sul mercato sino ai giorni nostri (2010!), come anche dal vasto parco di emulatori, sviluppati per qualsiasi sistema operativo attualmente in circolazione per personal computer, telefoni cellulari, palmari, console da gioco e altri dispositivi.

Differenti modelli ufficiali di Spectrum furono rilasciati durante il periodo di produzione, che va dal 1982 al 1988: Spectrum (16K e 48K), Spectrum +, Spectrum 128, Spectrum +2, Spectrum +3, Spectrum +2A.

Lo ZX Spectrum originale (1982), frutto del lavoro di Richard Altwasser (progettazione dell'hardware), Steven Vickers (autore del software e del manuale dello Spectrum) e Rick Dickinson (progettazione della tastiera), aveva un case nero di dimensioni piuttosto compatte (233 x 144 x 30 mm) che comprendeva una caratteristica tastiera in lattice con 40 tasti (inizialmente di colore grigio chiaro, in seguito reso scuro per migliorarne la leggibilità) ed era dotato di CPU Zilog Z80A a 3.54 MHz, 16K di RAM espandibili a 48K sui primi esemplari e in seguito direttamente 48K e 16K di ROM, contenente sistema operativo e interprete BASIC. Lo Spectrum operava costantemente in modalità grafica a una risoluzione di 256 x 192 pixel, corrispondente a una risoluzione testuale di 32 x 22 caratteri, era in grado di produrre immagini a 8 colori (raddoppiabili mediante l'attributo "bright") e suoni. Per risparmiare memoria, in ciascuna area di 8 x 8 pixel dello schermo poteva essere presente un massimo di due colori; questa caratteristica risultò particolarmente fastidiosa soprattutto per gli sviluppatori di videogiochi, che dovettero ingegnarsi per poter eliminare o comunque minimizzare il problema, noto come "colour clash". L'interprete BASIC presente nella ROM del computer era piuttosto evoluto e includeva istruzioni per la grafica (era quindi possibile disegnare punti, linee e cerchi senza dover ricorrere alle istruzioni di "POKE") e la possibilità di definire caratteri grafici ("UDG", user defined graphics); la tastiera consentiva di immettere i programmi in modo veloce e minimizzando gli errori di sintassi, in quanto ad ogni tasto erano associati due o tre comandi BASIC, richiamabili quindi semplicemente premendo il tasto corrispondente, eventualmente insieme a uno dei tasti di SHIFT, senza dover digitare tutto il comando per esteso. Programmi e dati erano memorizzati su cassette mediante un registratore esterno, mentre per la visualizzazione il computer era collegato al televisore mediante connettore RF; infine era presente una porta di espansione. Sebbene esteriormente tutti gli esemplari prodotti siano praticamente identici, internamente, per tutto il periodo di produzione, l'hardware venne continuamente aggiornato e modificato in modo da correggere i problemi riscontrati e migliorare il prodotto, per questo motivo esistono differenti versioni (dette "issue").

Lo ZX Spectrum + (1984) era sostanzialmente uno Spectrum 48K in un nuovo case, con una tastiera più professionale (anche se ancora on ottimale), simile a quella del computer Sinclair di fascia "alta" uscito nello stesso anno, il QL. Era disponibile anche come kit di aggiornamento per trasformare uno Spectrum in Spectrum +.

Lo ZX Spectrum 128 (Spagna 1985, UK 1986), sebbene esteriormente uguale allo Spectrum + (eccetto che per il dissipatore di calore sul lato destro), presenta parecchie novità: 128K di RAM, una ROM da 32K, che include sia un nuovo interprete BASIC ("128 BASIC") che la vecchia versione, presente sui modelli precedenti ("48 BASIC"), un chip sonoro a 3 canali General Instrument AY-3-8910 o in alternativa Yamaha YM2149, un'uscita Midi / porta seriale RS232, la possibilità di utilizzare un monitor mediante porta RGB ed un tastierino numerico opzionale. La nuova ROM si rivelò non pienamente compatibile con la precedente, costringendo gli sviluppatori software a rilasciare nuove versioni delle loro applicazioni; tale problema affliggerà anche i modelli realizzati dopo il 128. Il 128 ebbe vita piuttosto breve in quanto, nello stesso 1986, a causa delle difficoltà finanziarie Sinclair fu acquisita da Amstrad e il 128 fu rimpiazzato dai modelli successivi.

Lo ZX Spectrum +2 (1987) fu il primo Spectrum commercializzato da Amstrad ed anche il primo assemblato al di fuori del Regno Unito, in particolare a Taiwan. Esternamente simile all'Amstrad CPC464, era dotato di registratore cassette integrato, due porte joystick e una tastiera migliorata rispetto ai precedenti. La ROM presentava ulteriori incompatibilità con le versioni precedenti, tuttavia ebbe un notevole successo commerciale.

Lo ZX Spectrum +3 (1988) era il modello di Spectrum più avanzato, dotato di drive floppy disk da 3 pollici, nuova ROM e porta parallela per connessione a stampanti. A causa anche del prezzo eccessivo e della crescente diffusione dei computer a 16 bit, il +3 non ebbe molto successo.

Lo ZX Spectrum +2A (1988), esteriormente identico al +2 ma con un case nero anzichè grigio, non era altro che un +3, munito di registratore integrato anzichè di floppy disk.

Negli Stati Uniti, Timex commercializzò su licenza di Sinclair un clone dello Spectrum, come già era accaduto per lo ZX81. Il successo ottenuto dallo Spectrum e la semplicità della macchina fecero sì che molti cloni illegali venissero prodotti, talvolta anche in modo "artigianale" e venduti, principalmente nell'Europa dell'Est, in Asia e in America del Sud. Alcuni di essi erano semplici imitazioni delle macchine Sinclair mentre altre erano vere e proprie evoluzioni, dotate di più RAM, ROM realizzate ad hoc, interfacce disco disparate, schede di rete e altre periferiche. Dopo la cessione ad Amstrad dei diritti sullo Spectrum, due ex impiegati di Sinclair, Alan Miles e Bruce Gordon, fondarono una compagnia (Miles Gordon Technology, MGT) che nel 1989 rilasciò il Sam Coupé, un computer piuttosto avanzato basato sul processore Z80, compatibile con lo Spectrum 48K; nonostante le ottime caratteristiche tecniche, fu un fallimento. Fallimentare fu anche l'impresa di Altwasser e Vickers i quali, dopo il lancio dello Spectrum, fondarono la loro compagnia, la Jupiter Cantab, che nel 1983 produsse il Jupiter ACE, esternamente simile allo Spectrum e allo ZX81, basato sul processore Z80 ma con la peculiarità di utilizzare il linguaggio FORTH anzichè il BASIC. Il principale "concorrente" dello Spectrum fu il Commodore 64 e la disputa su quale fosse il sistema migliore è stata ed è tuttora molto accesa.

Fonti: Planet Sinclair, Wikipedia, Lo ZX Spectrum in Italia - la storia dello Spectrum.

 

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Sinclair ZX Spectrum 48K
ZX Spectrum 48K: CPU Zilog Z80A 3.54 MHz, 48KB RAM, 16KB ROM, 8 colori (raddoppiabili con l'attributo "bright"), risoluzione grafica 256x192, testo 32x22, suono. Foto originale di Bill Bertram, licenza CC BY-SA 2.5.
Sinclair ZX Spectrum +
ZX Spectrum + (1984): sostanzialmente uno Spectrum 48K con nuovo case e tastiera più professionale. Case e tastiera erano disponibili anche come kit di aggiornamento per Spectrum 48K. Foto originale di Bill Bertram, licenza CC BY-SA 2.5.
Sinclair ZX Spectrum 128K
ZX Spectrum 128K (Spagna, 1985; UK, 1986): esteticamente molto simile allo Spectrum + (dissipatore laterale di calore a parte), ma con 128KB di RAM, nuovo interprete BASIC in ROM, chip sonoro a 3 canali e più porte di I/O. Foto originale di Bill Bertram, licenza CC BY-SA 2.5.
Sinclair ZX Spectrum 128K +2
ZX Spectrum +2 (1987): il primo Spectrum prodotto dopo l'acquisizione di Sinclair da parte di Amstrad (1986) e anche il primo assemblato al di fuori del Regno Unito (Taiwan).
Sinclair ZX Spectrum 128K +3
ZX Spectrum 128K +3 (1988): Il modello di Spectrum più evoluto tra quelli ufficiali, dotato di unità floppy disk da 3 pollici.
+2: una pubblicità che colpisce!
Inserzione pubblicitaria relativa al computer Sinclair ZX Spectrum 128k +2, dalla rivista "Sperimentare con l'Elettronica e il Computer" (Marzo 1987). Scansione eseguita da Marco V.

Personal facts

Lo Spectrum (per l'esattezza il 128K +2) fu il primo computer in mio possesso (al 50%, infatti fu regalato mio fratello e a me dai nostri genitori in occasione delle festività natalizie dell'87); ricordo che ci trascorrevo parecchio tempo, cercando di scrivere semplici programmi in BASIC, apprezzando la completezza dell'implementazione di questo linguaggio sul computer Sinclair e giocando ad alcuni videogame.

Alcuni dei miei giochi preferiti erano Jetpac, Pssst, Cookie (inclusi nella confezione originale, anche se nessuno di essi sfruttava le caratteristiche del modelli con 128K) Pi-Balled (ispirato da Q*bert), Bubble Bobble, Crystal Castles, Forgotten Worlds e altri giochi e programmi inclusi nelle audiocassette allegate alle riviste che si trovavano in edicola.

Quello delle cassettine dell'edicola è stato un fenomeno piuttosto controverso di quegli anni, infatti molte di queste cassette non erano altro che raccolte di giochi commerciali piratati, rinominati e tradotti in italiano (così Nebulus divenne Girotondo) e da cui veniva rimossa qualsiasi indicazione sugli autori originali; una vera e propria forma di pirateria, resa possibile forse da qualche carenza legislativa... fatto sta che con una spesa minore al costo di un singolo gioco era possibile acquistare una raccolta di 10 giochi!

Purtroppo dopo pochi anni il registratore a cassette integrato iniziò ad avere malfunzionamenti (che frustrazione quando, dopo interminabili minuti di attesa, si verificava un errore di caricamento); nel frattempo, agli inizi degli anni '90, entrò in casa il primo P.C. (un Master 286); tuttavia mi son sempre rifiutato di accantonare l'adorato Spectrum, che tuttora conservo gelosamente, anche se raramente lo accendo, utilizzando per comodità gli emulatori.

Nel 1998 (quando ancora avevo parecchio tempo libero...) trasferii il contenuto di alcune cassette su file per l'utilizzo con gli emulatori e ancora oggi (2011) è possibile trovare in giro per il Web il frutto di questo ingrato lavoro ;)!

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  • Sinclair ZX Spectrum emulators
    • FlashZXSpectrum48k: Adobe Flash 9 Sinclair ZX Spectrum 48k emulator written in ActionScript 3.0
    • JSSpeccy: A ZX Spectrum emulator in Javascript
    • JX-Speccy: Java ZX-Spectrum emulator (GNU GPL)
    • QAOP: ZX Spectrum 48k Emulator Java Applet
    • QAOP128: Qaop128 is a fork of Qaop ZX Spectrum emulator Java applet
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