Quando neanche CTRL+ALT+CANC ti può aiutare…

Uno strano errore verificatosi qualche tempo fa con Windows 7 quando, dopo il tentativo di aggiornare il sistema mediante Windows Update, seguito da un degrado delle prestazioni del PC tanto da renderlo inutilizzabile, ho tentato di accedere alla schermata per riavviare il portatile premendo CTRL+ALT+CANC. In seguito, per ripristinare la situazione, ho dovuto eseguire il rollback a un precedente punto di ripristino! Tra gli aggiornamenti incriminati, compariva anche SQL Server 2005 Service Pack 4.

Errore CTRL+ALT+CANC
Errore CTRL+ALT+CANC

Navigare dietro proxy con Android (no root, no accesso a market)

Dopo essere stato a lungo indeciso su quale sarebbe stato il degno successore del mio telefono cellulare, reputando quello che ritengo il miglior smartphone attualmente in commercio troppo caro, ho optato per un cellulare LG con sistema Android 2.2. Non avendo ancora sottoscritto alcun piano dati, ho voluto provare a navigare sul web accedendo alla rete Wi-Fi aziendale… grossa delusione: pare che il sistema Android non permetta di specificare un proxy http per le connessioni a Internet via Wi-Fi! Incredulo, ho cercato una soluzione al problema, trovando inizialmente solo metodi che implicassero lo scaricamento di applicazioni ad hoc dal Market (ovviamente a me precluso, non potendo impostare al proxy e non avendo quindi accesso a Internet), l’acquisizione dei privilegi di amministratore (rooting) o addirittura la sostituzione della ROM dello smartphone (procedure che, a quanto ho letto, possono pregiudicare la garanzia). Finalmente, quando stavo per lasciare ogni speranza, ho trovato le informazioni che mi hanno permesso di raggiungere il mio scopo: poter navigare su web.

Naturalmente non escludo che esistano altri metodi per farlo e non assumo alcuna responsabilità per qualsiasi danno causato dall’attuazione delle procedure descritte.

Fondamentalmente, occorre:

  • procurarsi un browser che permetta di impostare i proxy per la navigazione;
  • installare il browser sul telefono.

Per quanto riguarda il browser, essendo abituato a utilizzare Firefox per la navigazione da computer, avevo pensato alla versione di Fennec/Firefox per Android; non essendo disponibile il link diretto per il download da PC ma solo il link al Market, ho deciso di utilizzare Opera Mobile.

Per quanto riguarda l’installazione su terminale del software scaricato da PC, ho utilizzato il tool adb (Android Debug Bridge), scaricabile gratuitamente insieme ai tool di sviluppo per Android.

Riporto di seguito i passi che ho eseguito per poter installare Opera Mobile e configurare il proxy mediante computer collegato a Internet (nello specifico PC con Windows 7; la procedura per altri sistemi operativi dovrebbe essere simile):

  1. Scaricare Opera Mobile (nel mio caso la versione Opera Mobile 10.1 beta Android 1.6+; ho provato anche la versione Opera Mini 5.1 Android ma in questo caso il browser all’avvio andava in errore in quanto non riusciva a collegarsi al web)
  2. Scaricare la versione di Android SDK Manager specifica per il sistema operativo utilizzato
  3. Mediante SDK Manager, installare Android SDK Platform-tools; a installazione completata la situazione dovrebbe essere simile a quella della figura seguente:

    Platform-tools installati in Android SDK
    Platform-tools installati in Android SDK
  4. Abilitare le funzionalità di sviluppo e debug sul telefonino:
    • Impostazioni\Applicazioni\Origini sconosciute
    • Impostazioni\Applicazioni\Sviluppo\Debug USB
  5. Collegare il telefono al PC mediante cavo USB e attendere il completamento dell’installazione dei driver
  6. Aprire una finestra di prompt dei comandi, cambiare directory sul path di installazione dei Platform-tools (nel mio caso: “C:\Program Files\Android\android-sdk-windows\platform-tools”) e digitare il comando per installare Opera:
    adb install Opera_Mobile_10.1_beta.apk
    (consiglio di leggere la documentazione di adb)
  7. Lanciare Opera e configurare il proxy, come descritto in “Android Proxy“:
    • Digitare opera:config seguito dal tasto “Enter” per accedere alla configurazione del browser
    • Localizzare, scorrendo la pagina verso il basso, ed espandere le impostazioni relative al proxy
    • Abilitare “ByteMobile prediction”
    • Inserire il valore proxy:porta (es: proxy.mycompany.it:8080) in corrispondenza dei campi: FTP server, HTTP server, HTTPS server
    • Abilitare le impostazioni Use FTP, Use HTTP e Use HTTPS
    • Salvare
  8. A questo punto dovrebbe essere possibile navigare, inserendo, quando richiesto, username e password.

Navigazione Web con proxy da cellulare Android LG E720
Navigazione Web con proxy da cellulare Android LG E720

Buona navigazione!

playing with Darwin

A distanza di anni dalla prima volta in cui mi dilettai con l’emulazione di computer Macintosh con architettura PowerPC, recentemente il mio interesse è nuovamente ricaduto su Darwin, il sistema operativo open source di Apple che costituisce la base di Mac OS X, questa volta in versione X86. Premetto di essere piuttosto arrugginito per quanto riguarda il “mondo” UNIX!

Hexley, la mascotte di Darwin.
Hexley, la mascotte di DarwinOS. Copyright 2000 by Jon Hooper All Rights Reserved.

A dire il vero, già provai a installare Darwin su un PC, ma dopo aver disastrosamente cancellato la partizione sbagliata (mannaggia ai modi in cui i differenti fdisk chiamano dischi e partizioni!) dovetti desistere. Per stare tranquillo, ho deciso quindi di installare Darwin su una macchina virtuale, preferibilmente su Virtual Box (open source).

Per quanto riguarda la versione di Darwin, ho utilizzato l’ultima versione rilasciata ufficialmente da Apple  in forma di immagine ISO (la non proprio recente 8.0.1, corrispondente a MacOSX 10.4 “Tiger”), ancora reperibile sul sito di Apple. In seguito, tempo permettendo, mi piacerebbe provare anche le release di PureDarwin.

Sebbene abbia seguito la guida “My Mission to make a Darwin virtual machine in Virtual Box” alla lettera, più volte e con varie configurazioni, non sono riuscito a installare Darwin su una macchina virtuale in Virtual Box, per cui ho eseguito i passi riportati nella guida su una macchina virtuale VMware Player e in seguito ho creato una nuova macchina in Virtual Box, utilizzando il file immagine hard disk creato con VMware Player.

Per preservare il funzionamento della rete, alla scheda di rete in Virtual Box ho assegnato lo stesso MAC address della scheda configurata in VMware Player (suppongo che avrei potuto modificare la configurazione delle schede di rete in Darwin mediante ifconfig, ma per mancanza di tempo non ho approfondito la questione).

Portata a termine l’installazione, realizzo che, a differenza della versione per PowerPC che avevo precedentemente utilizzato (7.0.1), la 8.0.1 non contiene il sistema a finestre X. Per l’installazione di XFree86 e di altri utili software open source, decido di utilizzare MacPorts, in modo da automatizzare e velocizzare il processo di scaricamento, risoluzione delle dipendenze, compilazione e installazione delle applicazioni.

Scaricata l’ultima versione disponibile (1.9.1) in forma di codice sorgente mediante il tool curl (curl -O http://distfiles.macports.org/MacPorts/MacPorts-1.9.1.tar.gz), incluso in Darwin, mi accingo alla compilazione, che riesco a portare a termine solo invocando lo script di configurazione con l’opzione --without-objc-foundation:


./configure --without-objc-foundation
make
sudo make install

Per rendere effettiva l’installazione di MacPorts, ho creato un file .profile in cui, oltre ad alcune preferenze personali, ho impostato i path e la variabile DISPLAY, come illustrato nella guida di MacPorts.

Installato con successo MacPorts e, mediante MacPorts stesso, alcune piccole applicazioni giusto per verificarne il funzionamento, è giunta l’ora di dare a Darwin un’interfaccia grafica (nella fattispecie la versione 4.7.0 dell’implementazione XFree86 del sistema a finestre X11R6):


sudo port install XFree86

Al termine dell’installazione, prima di poter utilizzare X è necessario scaricare i file di keymapping e copiarli in /System/Library/Keyboards, come riportato sul sito di supporto di MacPorts. Nel mio caso, ho scaricato “USA” e “Italiano”, anche se devo ancora documentarmi su come utilizzare il mapping per tastiera italiana.

È giunta finalmente l’ora, dopo tanta fatica, di godersi il risulatato: basta creare un semplice script .xinitrc:


xterm -geometry 80x24+10+10 &
twm

e lanciare startx.

Darwin 8.0.1 con il window manager TWM
Darwin 8.0.1 con il window manager TWM

L’integrazione di Source Code Control in Visual Studio Shell 2008 Isolated non funziona!

Come riportato in alcune segnalazioni su Microsoft Connect (“MS SCCI Source Control does not work in Visual Studio Shell Isolated mode” e “integrate a Source control ( Visual Source Safe ) with a Shell ( isolated mode )”) e sul forum di Visual Studio Extensibility (“VS Shell: MSSCCI source control busted?”), il supporto del Source Code Control in Visual Studio Shell 2008 Isolated Mode non funziona; il bug è stato riconosciuto da Microsoft e verrà sistemato in una release futura.

La segnalazione “VSShell: Bug – SVsQueryEditQuerySave doesn’t work w/SccProvider Package” descrive i passi da seguire per riprodurre il problema; sfortunatamente dalla risposta del team di sviluppo di Visual Studio si evince che tale problema non sarà ancora sistemato in Visual Studio 2010…